Salve lettori!
Oggi mi prendo l’onore e l’onere di parlarvi di “La scatola dei bottoni di Gwendy” di Stephen King e Richard Chizmar, edito Sperling & Kupfer.
TRAMA
Gwendy, una ragazzina di 12 anni, ha deciso che è giunto il momento di prendere in mano la sua vita e cercare di cambiarla in meglio. Tutti i giorni fa su e giù dalla “Scala dei Suicidi” per perdere peso e lasciarsi alle spalle l’epiteto “Goodyear”. Ma il 22 agosto del 1974 non è un giorno come gli altri: un misterioso uomo vestito di nero, Richard Farris, sembra conoscere Gwendy anche meglio di quanto lei conosce se stessa e le affida una scatola di bottoni con la quale sente un legame particolare; è come se la scatola fosse sempre appartenuta a lei. Se da una parte, la scatola aiuta Gwendy a mettere in ordine la sua vita, dall’altra i bottoni le danno un potere terribile ed inimmaginabile.
RECENSIONE
Eccoci di nuovo a Castle Rock, la piccola cittadina del Maine dove King ha ambientato molti dei suo romanzi. Una città caratterizzata da personaggi meschini e a volte inquietanti è ancora una volta teatro di una magica (e terribile) avventura.
Si parla di un thriller young adult un po’ creepy; una storia emozionante, inquietante e magica, i cui temi centrali sono riscatto sociale, introspezione, amicizia e amore.
Ognuna di queste tematiche é quasi solamente accennata dagli autori che però volenti o nolenti obbligano il lettore a riflettere su di esse durante la lettura.
“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” ecco la frase che più di tutte può riassumere il romanzo: si tratta infatti di un viaggio attraverso i dilemmi della coscienza sul miglior modo di agire nella vita per il bene altrui che lascia il lettore attonito e con lo stomaco sottosopra.
“Perché proprio tu, Gwendy Peterson?
Fra tutti gli abitanti del globo, Perché ha scelto te? (…)
Che diavolo è quella scatola… e che cosa mi sta facendo?”
La scatola dei bottoni è l’”anello del potere” e Gwendy qui diventa Frodo. Investita di una grande responsabilità, sviluppa quasi istantaneamente un’ossessione per la scatola e teme in futuro di doversene sbarazzare, continuando però a temerne i poteri.
Uno dei libri più scorrevoli e avvincenti che abbia mai letto, si legge tutto d’un fiato. Lo stile essenziale e riconoscibile di King aiuta la lettura e gioca a favore della suspence che cresce insieme alla protagonista. Non troviamo descrizioni superflue in quanto King lascia parlare i personaggi e sono quindi loro a mostrare al lettore ciò che deve essere mostrato.
La critica più evidente del romanzo viene mossa nei confronti delle superpotenze del mondo attuale. Siamo spinti a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni, e su quanto sia semplice prendere decisioni impulsive, ma di grande impatto sulla nostra vita e sul mondo che ci circonda.
L’unica obiezione che si può muovere a questo romanzo è il numero delle pagine. Con un’idea così buona era forse possibile ampliare la storia per raccontare altro. Il bottone nero? Che fine fa? E la scatola, una volta portata via da Gwendy? Ma forse la grandezza di King sta proprio lì. Nel lasciare un enorme what if per tutti i lettori che si sentono insoddisfatti.
Se siete amanti di King, probabilmente non c’è bisogno di dirvi di leggere al più presto questo libro, ma se non lo conoscete o non sapete da quale sua opera iniziare, credo che “La scatola dei bottoni di Gwendy” sia un ottimo inizio per farvi un’idea del suo mondo.
Il mio voto:★★★★★/5
Alla prossima,
mbs
Bella recensione! Ero tanto curiosa a proposito di questo libro anche perché di King, accidenti a me, non ho letto ancora niente. Però ho sullo scaffale un suo titolo in spagnolo che prima o poi inizierò 👊 più che un libro è un bel mattone, ma non ci facciamo intimorire 😌
RispondiEliminaPurtroppo di King non ho mai letto nulla. Questo libro dalla trama mi piace molto, credo che prima o poi leggerò qualcosa di suo.
RispondiEliminaBella recensione 😊
Non è il mio genere ma bella recensione!!!
RispondiEliminaSono curiosa! 😘Chissà che non inizio King?! 🤔
RispondiEliminaMagari proverò a dare una seconda possibilità a King anche con questo libro, mi ispira moltissimo
RispondiEliminami hai incuriosita!
RispondiEliminaSembra molto bello!
RispondiEliminaAdoro e King! L’ho aggiunto alla wishlist
RispondiEliminaDi King, dopo aver letto “Notti di Salem”, mi ha deluso... non so se leggere altro.
RispondiEliminaKing è sempre una certezza! Purtroppo sono una fifona perciò evito di leggere i suoi horror, ma come scrittore di thriller lo amo! Questo non l'ho ancora letto, ma conto di farlo presto. Oltretutto è molto particolare, diversi dai libri che scrive di solito. Sono molto curiosa.
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