Salve lettori!
TRAMA
Un ultimo viaggio. Insieme. Una madre che sta morendo lentamente per un male che la divora ed una figlia che si inietta la vita nelle vene per difendersi dalla realtà che l'ha uccisa tanti anni prima. Un ultimo viaggio. Insieme. Millecinquecento chilometri da percorrere in tre giorni. È l'ultimo desiderio di una madre che sa dove vuole andare e perché, mentre la giovane Kara non fa altro che onorare a malincuore una promessa. È un viaggio che cambia tutto, un viaggio alla ricerca di una verità rimasta nascosta per tanti anni, come un segreto pericoloso che ha bisogno di troppa forza per poter essere rivelato. O ascoltato. Cosa si cela tra le pieghe della vita di quella donna? Perché quella ragazza si comporta in modo così superficiale, se nel suo cuore è nascosta una purezza di cui lei stessa non sa niente? Il viaggio della rivelazione. L'ultimo desiderio. Quello di una madre che ha amato sua figlia senza riserve, ma senza riuscire a spiegarlo né a dimostrarlo. Perché dietro quegli occhi c'è ancora un altro amore che strazia il cuore, da cui proviene un odore di morte.
Il compito di un romanzo è quello di intrattenere il lettore, far sentire i booklovers appagati della lettura appena conclusa, ma quando un romanzo diventa di formazione quest'ultimo aiuta a crescere e "Stelle in silenzio" è quella raccolta di parole che può farti riflettere. Sembra un testo che urla il bisogno di non lasciarsi dimenticare, di non sprofondare nel dimenticatoio della nostra libreria e della nostra mente.
Kara e Maria, l’ultimo viaggio di una madre, morente, con una figlia con cui condivide un rapporto difficile. Millecinquecento chilometri da percorrere in soli tre giorni, un viaggio dove verranno svelati una lunga serie di segreti.
“Cosa sono i chilometri per un cuore che non ha freni?”
Nonostante i mesi trascorsi a recensire libri, alcuni romanzi sanno ancora investirmi con emozioni inaspettate e difficili da processare. Ecco, "Stelle in silenzio" di Annapaola mi ha fatto questo effetto.
Una storia, una poesia che dura 242 pagine. La scrittura dell’ autrice è unica, a dir poco poetica, evocativa, diventa dura, e fredda, quando racconta della sofferenza, per poi trasformarsi di nuovo in qualcosa di leggero come una piuma.
Una storia che entra come una freccia nel nostro cuore e che non uscirà molto facilmente.
“Nessun piacere, nessun dolore, nessun turbamento; dottore, che sintomi ha la felicità?”
A presto,
Sara
Devo leggere questo libro! 🤣
RispondiEliminaUuuh mi ispira!! 😍
RispondiEliminaMi ispira da morire😍
RispondiEliminaBello!! 😍
RispondiEliminal'ho letto e recensito...l'ho amato
RispondiEliminaBellissima recensione
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